Do widzenia, Polska! – Arrivederci, Polonia!

Non potrei pensare a un titolo diverso per questo post. E in questo arrivederci sono racchiusi tutti i miei sogni più cari, perchè più tempo trascorro in Polonia e più la sento “mia”, più mi affeziono ai suoi profumi, alle persone, alla lingua. Ho trascorso tre difficili e bellissime settimane in un paesino vicino Varsavia, ho frequentato una scuola estiva per stranieri e ho goduto della compagna di tantissime persone diverse per nazionalità, lingua ed esperienze… è stato magnifico! Dopo il primo attimo di sbandamento (dopo un paio di giorni sarei tornata a casa di corsa, mi sentivo depressa e sola!), mi sono resa conto di essere nel bel mezzo di un’esperienza unica: ho conosciuto moltissimi ragazzi con la mia stessa passione, con tanta voglia di fare amicizia e parlare, parlare, parlare… e non importa se non sempre si riesce a comunicare del tutto in polacco, ci sono pur sempre il russo, l’inglese, il francese! Le giornate erano lunghissime, partendo dalle 9 con le lezioni di lingua, proseguendo dopo pranzo con lezioni e laboratori su letteratura, storia, lingua, società, arrivando alla sera davvero stanca ma felice; spesso la giornata si concludeva con una “festa”, o meglio in un incontro con i compagni di corso in una sala dello studentato per ascoltare musica, ballare, chiacchierare. Anche le gite mi hanno lasciato piacevolmente soddisfatta, da Varsavia, a Opinogòra, a Sierpc e Płock: per non dilungarmi troppo potrei semplicemente dire che la Polonia ha davvero molto da regalare, ho incontrato persone meravigliose che hanno voluto aiutarmi e conoscermi, spesso senza alcuna riserva; ho finalmente compreso il fascino di Varsavia, che mi era sfuggito quasi due anni fa, quando l’avevo visitata per la prima volta d’inverno; ho superato (forse!) quell’odiosa barriera linguistica che mi impediva di lanciarmi senza timore nell’affascinante vortice della lingua polacca (e che, appena arrivata, mi ha fatto girare per mezz’ora fuori dall’aeroporto in cerca della giusta fermata del bus piuttosto che chiedere aiuto a qualcuno!).

Se dovessi trovare un difetto a questa bella esperienza, paradossalmente sarebbe… il cibo! Purtroppo la mensa della scuola era molto orientata verso la cucina tipica delle zone orientali dell’Europa, il che significa pietanze molto pesanti nonostante ci fossero 35 gradi… A colazione potevamo servirci ad un buffet costituito da salumi(!), formaggi(!), pane, marmellate, cereali, latte e tè, mentre a rotazione veniva servito un piatto caldo, spesso wurstel(!), uova strapazzate(!) o pancakes. Tutti i giorni (proprio tutti!) a pranzo veniva servito un diverso tipo di zuppa, poi patate bollite (anche queste quasi ogni giorno!), spessissimo cotolette di pollo o manzo oppure polpette, o spezzatino, accompagnati da pasta scondita(!!!!) come contorno. La cena consisteva in un buffet molto simile a quello della colazione. Ecco, questa è stata l’unica nota stonata, forse anche perchè io tendo ad essere mooolto puntigliosa (leggere: noiosa) quando si tratta di cibo! In compenso mi sono consolata i due giorni dopo la fine del corso, quando sono rimasta sola e sono potuta andare a Varsavia per fare un po’ di spese: questi sono i miei amati pierogi ruskie, insieme ai placki ziemniaczane (frittelle di patate) e a una bella coca cola… il tutto alla modica cifra di 4 euro 🙂

Pultusk - Letnia Szkola 261Ancora una volta perciò urlo a squarciagola il mio amore per la Polonia, per i polacchi e per la loro bellissima lingua, ancora una volta spero che questa non sia stata l’ultima occasione di godere del fascino dei suoi luoghi intrisi di storia, della sua cucina particolare, della sua realtà così uguale e così diversa dalla nostra. Ancora una volta dico “Arrivederci, Polonia!”.

Pultusk - Letnia Szkola 033(Warszawa, Plac Zamkowy)



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.