Vacanze Toscane

Vacanze Toscane

A inizio settembre, dopo vari tentennamenti, abbiamo deciso di partire dalla nostra Genova per una piccola vacanza in Toscana, seppur riducendo l’itinerario che avevo previsto inizialmente. I principali obbiettivi di questo viaggio in auto erano 1. goderci la Toscana e i suoi borghi, che affascinano sempre e da sempre, e 2. mangiare, mangiare e ancora mangiare. Entrambi gli obbiettivi sono stati ampiamente raggiunti! 🙂

La prima tappa è stata Arezzo, adagiata su una piccola collina, accogliente e “rustica”: il centro storico è tutto pietre e saliscendi, torri e campanili svettanti in un cielo azzurrissimo, quel giorno punteggiato di nuvole bianche e grigie. Abbiamo passeggiato tutto il pomeriggio, ammirando scorci nei vicoli pieni di vita della città ed evitando macchine lanciate a tutta velocità persino nelle stradine più strette. Ho adorato la Chiesa di San Domenico, dov’è conservato il crocifisso ligneo di Cimabue, e Piazza Grande, che con la sua pendenza mi ha ricordato moltissimo la piazza principale di Siena.

Parlando invece di cibo, partendo da Arezzo e fino alla fine del viaggio, abbiamo mangiato tantissimo e bene (il presupposto che la cucina toscana è assolutamente fantastica è stato ampiamente confermato); la Lancia d’Oro, il ristorante in cui abbiamo pranzato ad Arezzo, lo abbiamo conosciuto grazie al programma di Alessandro Borghese “Quattro ristoranti” e l’Ammiratore Misterioso ha insistito non poco per iniziare proprio da lì il nostro viaggio culinario. Siamo stati accolti con estrema gentilezza e simpatia e siamo stati coccolati con molti piatti “extra” rispetto a quelli che abbiamo ordinato: questi piccoli assaggi comprendevano una deliziosa pappa al pomodoro, delle coppette allo yogurt con frutti di bosco e un assaggio della pasticceria della casa. Insomma, abbiamo speso una fucilata, ma ci tornerei anche domani!

Il secondo giorno credo lo ricorderò sempre come una delle avventure più emozionanti vissute in Italia. Probabilmente non è stata un’avventura così come la intendono le persone normali, ma per me è stata una giornata meravigliosa. La destinazione principale era Sorano, nell’estremo sud della regione. Da Arezzo, dopo circa un’ora trascorsa viaggiando tranquillamente in autostrada, ecco la prima sorpresa: il navigatore ci dice di percorrere la restante ora circa attraversando più o meno strette strade statali e regionali incastrate tra colline colorate, borghetti arroccati sulle loro cime, casette e ville solitarie immerse nella campagna Toscana. Ho ancora impressi negli occhi quei colori caldi, posso sentire l’odore di erba, di natura, di estate.

La ciliegina sulla torta di questi attimi perfetti? L’arrivo a Sorano, con la sua schiera di casette in pietra abbarbicate su una piccola montagna insieme alla fortezza Orsini, che domina il paese e da cui si godono scorci bellissimi.

Sorano è davvero piccola e parrebbe quasi disabitata se non fosse per i turisti e i pochi anziani seduti a chiacchierare (o a canticchiare) fuori dalle loro case. Anche qui è stato tutto un arrampicarsi su per stradine acciottolate battute dal sole, in un paesaggio grigio di pietra e dai contorni verdi degli alberi che circondano il paese: un’atmosfera a tratti quasi desolata, ma forse per questo ancor più affascinante.

A soli 15 minuti da Sorano, ma come se fosse in tutt’altro universo, abbiamo poi visitato Pitigliano: anch’essa accoglie con un panorama di case incastonate nella collina bruciata dal sole estivo, ma è più grande di Sorano, più viva, frequentata. Forse per questo mi è piaciuta di meno. Anche qui si sprecano gli angoli e i vicoletti che sembrano appena usciti da un quadro, nonostante la calca di turisti talvolta non permetta di soffermarsi ad ammirarli a dovere.

La serata e la notte le abbiamo passate nelle immediate vicinanze dei due paesini, presso un agriturismo da sogno. Il viale in ghiaia che porta alla struttura, la zona relax con la piscina, il ristorante, la natura in cui eravamo immersi mi hanno regalato ben più di un sorriso.

Il terzo giorno è iniziato in modo un po’ surreale, alla ricerca (non per mia scelta, ci tengo a specificarlo) del viale dei cipressi su cui è stata girata una scena del film “Il gladiatore”: ne è valsa la pena per vedere l’espressione da bambino eccitato e felice dell’Ammiratore Misterioso e per il percorso, seppur tortuoso, che ci ha portati alla meta passando per campi verdi e gialli, vigneti, uliveti.

Dopo la fotografia di rito (come si è scoperto in seguito, però, per niente originale: non avete idea di quante persone si siano già fatte ritrarre nella posa del Gladiatore che osserva il viale in mezzo a un campo di grano…), siamo andati a visitare San Quirico d’Orcia, una tappa assolutamente non prevista, ma gradita, nel nostro itinerario. Un’altra piccola cittadina con le casette in pietra e i viottoli che si intrecciano in un saliscendi affascinante e senza tempo. Belli e romantici i giardini e davvero imponente la pieve bianca, di cui purtroppo non ricordo il nome del Santo a cui è intitolata (e sono troppo pigra per cercarlo…).

La seconda parte della giornata, l’abbiamo dedicata a Montalcino, di cui mi hanno colpito il panorama sulla campagna toscana e le ripidissime salite. Tuttavia ho trovato la città molto meno affascinante di quanto sperassi, anche e soprattutto a causa del numero elevato di turisti. Di per sé, comunque, Montalcino non è grandissima e con una passeggiata di poco più di un’ora ne abbiamo visitato anche gli angoli più nascosti. Una cosa mi ha sorpreso: ci sono tantissime enoteche! Lo so, me lo sarei dovuto aspettare, ma vedere un’enoteca ogni due negozi mi ha stupita e incuriosita, visto che non sono di certo un’intenditrice di vini. Proprio in una di queste abbiamo pranzato con un mega tagliere di salumi, formaggi e crostini che penso ricorderemo per tanto, tanto tempo.

Cosa aggiungere? Non ho viaggiato molto in Italia e forse, un giorno, cambierò idea, ma ad oggi, dopo la mia seconda “vacanza toscana”, credo che questa regione sia la mia preferita. Amo i colori dei suoi paesaggi; mi incuriosisce la vita in queste grandi case sperdute nella campagna toscana; ammiro la precisione dei lunghissimi filari di viti e l’esperienza con cui sono coltivati e curati; adoro la cucina toscana, semplice, ma mai scontata, saporita e ricca di sapori, odori e consistenze; provo un’istintiva simpatia per gli abitanti di questa regione, amichevoli e ospitali.

La Toscana è quel luogo in cui potrei tornare sempre, senza stancarmi mai. Un po’ come a casa.



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