Wrocław, la città dei nani

Wrocław, la città dei nani

Per una volta mi dimostro almeno un pochino coerente con i miei propositi: non sarà un post strettamente culinario, ma è pur sempre un post! 😀

Lo scorso fine settimana siamo stati a Wrocław, una bellissima città della Bassa Slesia definita spesso “Venezia polacca”: si estende infatti su alcune isole del fiume Oder, collegate tra loro da numerosi ponti. Tuttavia credo che la caratteristica peculiare di questa città, che esalta bambini e adulti (ho in particolare le prove relative ad un adulto che ha perso completamente la dignità durante la visita della città…), siano i nani. Sì, avete letto bene, i nani.

Narra la leggenda (una delle tante) che tanto tempo fa gli abitanti di Wrocław fossero vittime di scherzi abbastanza cattivelli, perpetrati dal Folletto dell’Odra. Il Folletto legava di nascosto tra loro i lacci delle scarpe a chi aspettava l’autobus, colorava l’acqua delle fontane o riempiva di sale le zuccheriere dei ristoranti. Insomma, era un gran rompiscatole. Dato che il Folletto era una creatura molto piccola e sfuggente, i Wrocławiani (ma esiste?!) decisero di chiedere aiuto ai nani. Questi ultimi all’inizio non ebbero molto successo, Prigioniero (Więziennik) venne rinchiuso dal Folletto in una segreta, Lavandaio (Pracz) venne gettato nell’Odra e così via, finchè i nani non decisero di intervenire con l’arma più potente di tutte: la gentilezza. Il nano Amico (Życzliwek) chiese educatamente, ma in modo risoluto, al Folletto di lasciare in pace gli abitanti di Wrocław: era l’ora di finirla con gli scherzi e andarsene ed il Folletto così fece. Da quel giorno i Wrocławiani (e due…) possono dormire sonni tranquilli ed i nani sono i benvenuti in città. Si trovano così bene a Wrocław da aver creato una vera e propria comunità in continua crescita… ad oggi si contano quasi 300 nani sparsi per le strade della città!

Ma passiamo alle cose serie: il cibo. Devo riconoscere innanzitutto che la mania di controllo che mi contraddistingue (insieme all’ansia) ha fatto sì che ancora prima di partire io avessi già scelto in quali ristoranti mangiare. 😛 Ero quindi abbastanza preparata quando siamo entrati nel ristorante Sukiennice 7, in pieno centro storico. Il servizio è stato pressochè perfetto ed il cibo squisito.

In attesa dei piatti principali la cameriera ci ha portato una tartina della casa tanto semplice quanto assolutamente sublime (non esagero): pane, camembert, confettura di cipolle e un ciuffetto di mousse di carote. Una combinazione di sapori inaspettata e davvero perfetta.

I piatti principali non sono stati una scelta particolarmente “estiva”, anzi… Ma sono valsi tutto il sudore “sprecato”! Incredibile lo stufato di cervo accompagnato da gnocconi tipici (prażuchy) cosparsi di pancetta affumicata saltata in padella, ma anche il mio bigos (stufato polacco a base di crauti, prugne secche, funghi e diversi tipi di carne e salsicce), servito con pane farcito con cetrioli e strutto, si è difeso più che bene.

Il dessert sembra forse un po’ povero, ma davvero squisito e perfetto per concludere un pasto così consistente: mousse di prugne con polvere di cioccolato bianco e ganache al cioccolato fondente. Mmmmh…

Sabato mattina invece abbiamo fatto una abbondantissima (per i nostri standard almeno) colazione salata al ristorante Korba, un bellissimo locale con lunghe tavolate in legno all’interno, “stiloso” senza esser freddo e impersonale. Buonissime (e da provare assolutamente a casa!) le uova al tegamino servite su crostoni di pane con bacon e pesto di pomodori secchi, così come i croque madame serviti con insalatina fresca e pomodorini. E poi voglio dirvelo: la limonata ai lamponi e rosmarino è qualcosa di spettacolare! Locale consigliatissimo, anzi consigliaterrimo.

Visto che abbiamo mangiato come porcellini a colazione e che nel tardo pomeriggio saremmo dovuti partire per Wałbrzych, dove ci aspettava il castello di Książ (sì, è quel castello da favola che vedrete in fondo al post), abbiamo deciso di fermarci al bar ModraOdra per mangiare un panino. Si dà il caso che io abbia la fissazione per il pastrami, o meglio, si dà il caso che io volessi assolutamente provare il pastrami ed in particolare il panino Reuben. Beh, quando ho visto sul meno il suddetto panino non ho resistito e l’ho ordinato. Conclusione? BUONO! Adoro lo street food, quindi magari sono un po’ di parte, ma questo panino è davvero ricco e saporito, bisogna mangiarlo almeno una volta nella vita! 🙂

Bene, mi sono dilungata adeguatamente quindi direi che posso concludere qui con un paio di foto di Książ. Alla prossima!



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