Bruxelles – ovvero di mercatini, pioggia e cozze doverose

Bruxelles – ovvero di mercatini, pioggia e cozze doverose

Quanta pioggia potrà mai venir giù in un weekend?, mi chiedevo due settimane fa. Tanta, ve lo assicuro! Tuttavia, a parte l’acqua che ci ha bagnato persino le mutande, il weekend a Bruxelles è stato fantastico.
L’Ammiratore Misterioso mi ha fatto da cicerone nella sua seconda città, abbiamo passeggiato per vie centrali e più periferiche, fatto acquisti ai mercatini di Natale e visitato anche il museo del cioccolato; a questo proposito, per me Bruxelles è semplicemente il paradiso: ad ogni angolo ci sono una cioccolateria o un locale che prepara waffles, un sogno! 😛

Devo riconoscere che in questo momento della mia vita, in cui molte cose stanno cambiando e in cui mi trovo di nuovo “in attesa di assestamento”, la nostra piccola gita in Belgio è stata un’occasione per staccare ed allontanarmi dalla routine che mi ha fatto sentire al sicuro per più di due anni e che ora mi sembra “in pericolo”. Ho persino rispolverato un po’ il mio arrugginitissimo francese!
Quello che più mi ha colpito di Bruxelles (oltre al cibo, ovviamente, ma ne parliamo tra poco 🙂 ), banalmente, è la sua multiculturalità: tre anni in Polonia mi hanno un po’ disabituata dall’essere circondata da volti dai mille, bellissimi colori, quindi ritrovarmi immersa di nuovo in un tripudio di lingue e visi diversi mi ha fatto sentire come se fossi tornata a Genova. Mi sono poi innamorata della chiesa di Santa Caterina, con la sua aria così splendidamente decadente, dei murales sparsi in ogni angolo della città (ho una fissazione per la street art, quindi la mia esaltazione ha toccato livelli inimmaginabili), della Grand Place e della vista della citta` dalla piazza in cui si trova il Palazzo di Giustizia.

In città ci siamo spostati solo ed esclusivamente a piedi (bagnandoci come pulcini il primo giorno), godendoci l’atmosfera natalizia in cui era avvolta Bruxelles e facendo diverse tappe per merende, stuzzichini e acquisti. Come tutte le grandi città, anche Bruxelles è strapiena di negozi di grandi marche, ma non mancano piccoli negozietti (purtroppo chiusi la domenica) e boutiques, erboristerie e molte, moltissime fumetterie. Non abbiamo resistito e da bravi nerd (più lui, eh!) abbiamo fatto un giro anche in queste ultime, uscendo alla fine con due sottobicchieri, uno di Harry Potter (per lui) ed uno di Snoopy (per me): erano le uniche cose che non avrebbero occupato troppo spazio in valigia, oltre che in casa, e non ci sarebbero costate una fortuna! 😀
Superfluo dire, poi, che in questo periodo ci sono i mercatini di Natale: le bancarelle sono sparse un po’ ovunque in centro ed in particolare sulla piazza che si trova di fianco alla Chiesa di Santa Caterina. Non sono riuscita a trattenermi e proprio ai mercatini ho comprato due profumatissimi tè, delle cartoline disegnate a mano, un bellissimo orologio e… la tartiflette!Si tratta di un piatto unico molto sostanzioso a base di patate, formaggio reblochon e pancetta, il tutto cotto in padella (ai mercatini) o anche al forno. Devo assolutamente provare a farla a casa!

Rimanendo in tema di cibo (il mio argomento preferito, si sa), io e l’Ammiratore Misterioso ci eravamo fatti tutto un piano sul dove e quando andare a mangiare, piano organizzato sulla base delle sue conoscenze e dei consigli di Tripadvisor (da lì viene il commento a un ristorante che dà il titolo a questo articolo e che è stato il fil rouge del nostro viaggio, “Cozza doverosa!” 😀 ). Ecco, tutti i progetti ovviamente sono saltati per svariati motivi, dalla pioggia battente al “senza prenotazione non possiamo darvi un tavolo”. Ci è comunque andata bene: le colazioni sono state entrambe fenomenali, il primo pranzo molto classico (entrambi abbiamo ordinato pollo e patatine belghe) ma di buona qualità e la cena semplicemente magnifica.


Colazione al Charlie Salé


Colazione a L’Aubette (locale vintage semplicemente fantastico!)

La suddetta cena magnifica ha avuto luogo a La Chaloupe D’Or: questo ristorante si trova in posizione privilegiata, sulla bellissima Grand Place e ci abbiamo mangiato divinamente (come due maiali, inutile negarlo). Gli interni, devo essere sincera, non mi hanno colpita, anzi: mi è sembrata un’accozzaglia di oggetti raccolti nel tempo, un po’ come nelle case di certe nostre nonne. La buona qualità del cibo, però, è indiscutibile. Guardate le mie cozze al vino bianco: doverose, davvero!

Per non parlare dei dolci: io ho preso la tarte tatin nonostante fossi piena come un uovo (e ne è assolutamente valsa la pena!), mentre l’Ammiratore Misterioso si è lasciato convincere da un waffle di Liegi (riferisce che “quelli di Bruxelles sono più buoni”).Potrei dilungarmi ancora e ancora su quanto buono fosse il cioccolato belga, goduriosi i waffles e piacevole l’atmosfera natalizia, ma credo di dovermi trattenere: quello che leggete, è evidente, sono soprattutto le mie impressioni (molto) sparse, non sono in grado di spacciarmi anche per professionalissima travel blogger, già fingo di intendermi di cucina! 😀 Sicuramente questa è stata la mia prima, ma non ultima volta a Bruxelles, quindi non escludo futuri aggiornamenti di questo post 🙂

Au revoir!



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